Nel 2009 la Società de Borg ha censito tutti i marinai e i pescatori che – a partire dagli anni ’50 abitavano nel Borgo, identificando le abitazioni in cui vivevano.
A loro memoria sono poi state realizzate e affisse piastrelle in ceramica, con i loro nomi, i loro soprannomi e decorazioni di imbarcazioni a vela ad opera di Giuliano Maroncelli.
Ringraziamo tutti i famigliari dei marinai ricordati in questa iniziativa, nonché gli attuali proprietari delle case che allora ospitavano i protagonisti di questa vicenda.
Tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento la maggior parte degli abitanti del Borgo viveva di attività legate al mare, in una situazione di estrema indigenza. Nel 1860, su un totale di 2000 borghigiani, vivevano qui 228 tra naviganti e pescatori.
Ne l 1918 la presenza di lavoratori del mare si riduceva a 150 unità.
Dopo la seconda guerra mondiale, la gente di mare cominciò ad abbandonare il Borgo, rimanendo con non più di 80 addetti.
Oggi i residenti del Borgo non esercitano più la pesca, anche se la solidarietà tipica della gente di mare è in parte rimasta.
Le prime società di mutuo soccorso non a caso furono appannaggio dei lavoratori del mare. I familiari delle persone scomparse in mare venivano così aiutati dall’intera comunità che li adottava, nonostante la difficoltà a mantenere già le famiglie di appartenenza.
Dell’esperienza marinara i borghigiani di oggi hanno mantenuto l’integrazione fra culture e stili di vita diversi, nelle pur mutate condizioni economiche e sociali.