Vi presentiamo una selezione di libri dedicati al Borgo San Giuliano e ai suoi abitanti
E BORG
Che patachedi!
Rimini, 2015
Edizione disponibile presso l’Associazione “La Società de Borg”
Il libro edito da “La Società de Borg” è nato a corredo del documentario omonimo della regista Alessandra Gori che ripercorre la storia dell’Associazione e del suo Borgo. Nel libro, che include il DVD del documentario ed il CD “FreeBorg” con canzoni originali create in occasione della Festa de Borg 2012, è riportata la sceneggiatura scritta da Mario Pasquinelli e Rossano Lambertini, la poesia “E Borg” di Enzo Corbari, l’aneddoto del mitico scherzo del 1° aprile 1974 illustrato dai disegni di Giuliano Maroncelli.
IL BORGO ALL’OMBRA DEL CAMPANILE
Vita di parrocchia al Borgo San Giuliano di Rimini
a cura di Liana Berti Baldinini, Renato Berti e Giuliano Ghirardelli
Rimini, 2014
188 p. : ill. ; 22 x 24 cm.
Edizione disponibile presso il Circolo Acli San Giuliano – via San Giuliano 16
Un libro che mancava per completare la storia recente del Borgo San Giuliano. Una pubblicazione dedicata alla vita della Parrocchia e a tutte le attivà che hanno ruotato – e ruotano – intorno ad essa, dal teatro allo sport, dal Circolo Acli al Cinema Tiberio, a partire dai suoi personaggi principali: i Parroci e i Preti che l’hanno guidata. Episodi, vicende e racconti, scritti in gran parte dagli stessi protagonisti.
AL DI LA’ DEL PONTE
Storia del Circolo Primo Maggio al Borgo San Giuliano
a cura di Giuliano Ghirardelli e Mario Pasquinelli
Rimini, 2013
159 p. : ill. ; 29 cm.
Edizione esaurita
Il libro, ricco di storia, personaggi ed episodi, ripercorre l’intero percorso del Circolo Primo Maggio, della Cooperativa e della Sezione del PCI dedicata a Mario Cappelli (uno dei “Tre Martiri”). Racconta soprattutto della generazione di borghigiani che uscita dalla guerra cerca di rompere quel clima di diffidenza e di emarginazione che la città aveva cucito addosso al Borgo. Quel nucleo di militanti del Partito riscopre, in quegli anni, l’appartenenza ad una comunità dalle tinte forti e da convinzioni e valori radicatisi nel tempo: la solidarietà, la capacità di integrarsi con chiunque arrivasse, il coraggio di scontrarsi con il potere, la socialità e convivialità, nonché un pizzico di follia e creatività…
Fino ad allora la città non conosceva il vero volto del nostro quartiere, esistevano anzi profondi pregiudizi nei nostri confronti. Il Circolo Primo Maggio ha rappresentato la prima tappa verso il superamento di certe false rappresentazioni. Un percorso difficile che, passo dopo passo, trova nella Festa de Borg (a partire dal ’79) la grande affermazione della nostra comunità, a cui finalmente giunge tutto l’affetto della città.
IL BORGO CAMBIA PELLE
Immagini a confronto
a cura di Giuliano Ghirardelli, Mario Pasquinelli
fotografie a confronto di Gilberto Ceccarelli e Paolo Miccoli
Rimini, 2011
Panozzo Editore
http://www.ibs.it/code/9788874721702/ceccarelli-gilberto/borgo-cambia-pelle.html
Che il borgo San Giuliano sia cambiato lo vedete anche voi. Potevamo fare mille discorsi, abbiamo preferito lasciare la parola soprattutto alle immagini di due valorosi fotografi: Gilberto Ceccarelli e Paolo Miccoli. Esistevano foto scattate da Gilberto e mai pubblicate, esaurienti per documentare ancora una volta la specificità del nostro ambiente nel panorama di Rimini. Da qui l’idea di Paolo di confrontarle con una serie di immagini che lui stesso si impegnava a produrre con l’obiettivo di testimoniare le notevoli trasformazioni intervenute: di raccontare con delle foto cos’era cambiato in quarant’anni.
E BORG
Una comunità a tinte forti
a cura di Giuliano Ghirardelli, Mario Pasquinelli, Dino Spadoni
Rimini, 2002 – Seconda edizione 2008
Panozzo Editore
http://www.panozzoeditore.com/e-borg
Ma esiste ancora il Borgo? Il libro non dà risposta a questo interrogativo, tenta solo di restituire un po’ di quella vita borghigiana, fatta di amicizia e veleni, solidarietà e scontri. Sempre a tinte forti.
Nascere in una comunità veramente popolare come quella del Borgo San Giuliano a Rimini voleva dire, quella volta, aver più probabilità di altri di finire disperso sul fronte russo, nei deserti della Libia, o nel fondo del mare su un peschereccio requisito dalla Marina, o impiccato dai nazisti in piazza Giulio Cesare (oggi piazza Tre Martiri)… La Festa de’ Borg, in una delle edizioni anni Ottanta, celebrò, appunto, quella vita “senza rete”. Esistenze senza protezione. Indurite non poco, ma capaci di abbandonarsi fino in fondo, anima e corpo, al sogno di una società di uomini eguali. Un sogno rosso… anche di sangue. La tempesta è finita. Fortunatamente. Nella bonaccia che stiamo vivendo, però, non dobbiamo avanzare senza bussola.
Purtroppo mancano, nel libro, tanti personaggi, tanti episodi: la vita è molto più ricca dei racconti che se ne possono ricavare. Mettiamola così.