IL CORPO E L’ANIMA
I nuovi borghigiani possono avere gli occhi a mandorla o, magari, giungere da Bologna, o appartenere alla nuova borghesia cittadina e professionale, ma nell’insieme guardano con particolare attenzione alle originali vicende umane di questa borgata; non solo, ma anche la
loro integrazione nel vecchio tessuto sociale (per quello che ne e rimasto) appare facilitata e ben accetta.
Si sta formando, quindi, una nuova comunità: consapevole dei valori trasmessi dalle vecchie generazioni, e che tenta di rinnovarli alla luce dei nuovi rapporti interpersonali e delle tante iniziative realizzate.
La Festa punta, quindi, i suoi fari sull’emigrazione che a partire dall’inizio del Novecento ha colpito il Borgo (e non solo, logica¬mente) senza annullarlo: 10 ha, via via, spopolato, passando da oltre duemila residenti ai circa 400 degli anni Settanta… tenendo presente, tra l’altro, che quella cifra era comprensiva dei nuovi arrivati (a quei tempi marchigiani e meridionali, soprattutto). Questo ‘terremoto demografico’ avrebbe potuto cancellare, del tutto, ogni forma di continuità con quell’anima forte e borghigiana del periodo precedente. Così non è stato grazie a quei “connotati molto marcati” che caratterizzavano la gente del Borgo, la quale è stata capace, successivamente, di non dimenticare chi partiva e di cercare di accogliere chi arrivava.
Ecco perché vogliamo ricordare i nostri emigranti, borghigiani e riminesi da Fellini a Capitan Giulietti, da Nozzoli a Gino Pagliarani, da Giovanni detto Nerone a Urbinati, muratore che all’estero diventò un circense, dal tenore Ettore Parmeggiani ai tantiche emigrarono in Argentina nelle miniere del Belgio…). E la partenza da Rimini non era solo dovuta alla miseria, ma anche all’irrequietezza: in molti c’era soprattutto la voglia di una vita più densa, più libera, più affascinante. Giovani attratti dalle grandi città.
Un capitolo a parte è, inoltre, rappresentato dal tema “del ritorno”, che contraddistingue tante di quelle vicende umane. Ritorni più o meno difficili (e non c’è solo il tormentato `rientro’ di Fellini), reali e virtuali, in grado, comunque, di arricchire la cultura della nostra città (Capitan Giulietta tornerà pochissimo… ma lascerà moltissimo a Rimini).
Giuliano Ghirardelli