Un viaggio tra avanspettacolo, rivista, varietà, cabaret …
Alcuni racconti di storie vissute nel vecchio Borgo sembrano quasi far parte del canovaccio di una serie di spettacoli popolari, come il Varietà, la Rivista, l’Avanspettacolo, il Cabaret…
Il Varietà nacque nell’Ottocento nei caffè e nei luoghi pubblici e solo successivamente si trasferi in teatro. Era un genere di spettacolo senza filo conduttore, mettendo insieme numeri di “arte varia”: macchiettisti, cantanti, attori, danzatori, giocolieri, illusionisti…
Nel Novecento si affermò, invece, la Rivista che ripropose gli stessi interpreti e numeri, legati però da un filo conduttore, seppure esile, con una forte connotazione satirica della realtà del tempo. Poi, con l’avvento del Cinema, nacque l’Avanspettacolo, con caratteristiche ancor
più popolari (potremmo dire proletarie), contrapposto agli sfarzi borghesi della grande Rivista. L’Avanspettacolo, che precedeva la proiezione del film, aveva, allora, 10 scopo di attirare pubblico nelle sale cinematografiche; in seguito ha vissuto di vita propria, nei piccoli teatri popolari.
Con l’avvento della televisione, il Varietà diventa sullo schermo la forma di intrattenimento più prestigiosa, cedendo poi negli anni il posto al Cabaret, che oggi imperversa in tutti i canali.
Nelle Osterie, nei Caffè, nei Circoli del Borgo, si susseguivano gag, tante e piccoli spettacoli improvvisati, in cui si potevano cogliere affinità con le caratteristiche più popolari del Varietà, dell’Avanspettacolo e dell’odierno Cabaret.
Petroncini, Mario dia benda, Purchera, l’Arsa e le sue Pupe, Otello e Federico… costituivano una sorta di piccola “compagnia di giro” che, mescolando vita a finzione, si esibiva ovunque: si erano resi conto che la loro `verve’ naturale oltre a renderli simpatici protagonisti aiutava, loro stessi e gli altri, a vivere. Contemporaneamente, nei primi anni del secondo dopoguerra, nacque anche qualcosa di più organizzato: nelle Feste dell’Unità, al Decio Raggi, Cicci Crescentini presentava “il microfono è vostro!”, che nell’insieme era un misto di
tutti i generi finora descritti. Le prime Feste del Borgo 10 riproposero, e fu un elemento di successo e simpatia.
Questi spettacoli rispecchiavano la vita tormentata della gente più povera, la quale si ingegnava con l’umorismo, spontaneo o rappresentato, a sopportare le difficoltà insormontabili della loro grama esistenza.
Ed è appunto al Varietà, alla Rivista, all’Avanspettacolo e al Cabaret che verrà dedicata la 14° edizione della FESTA DE’ BORG, che si svolgerà il 4 e il 5 settembre 2004. C’è una frase che richiama immediatamente questo mondo, ed è tratta da una rivista dei fratelli De Rege, poi ripresa in televisione da Walter Chiari e Carlo Campanini, Marcello Marchesi, Serena Dandini… che verrà utilizzata come titolo per la Festa: “Vieni avanti, cretino!”
II programma della Festa prevede che le piazzette del Borgo diventino teatri e palcoscenici — con trasformazioni e allestimenti speciali – dove la comicità verrà rappresentata nelle sue variegate forme, con gruppi professionali o spontanei.
Il tutto sarà completato da un grande evento, che si svolgerà sul suggestivo palco galleggiante, collocato nell’invaso del Ponte di Tiberio; come sempre la Festa offrirà una serie di stand gastronomici allietati da intrattenimenti musicali.
All’interno del Borgo si potranno visitare mostre e pannelli sul tema.
Il gran finale sarà riservato al “concerto per fuochi d’artificio”.
La Società de’ Borg