Murales, ovvero un vivido spaccato della storia del Borgo dal ‘900 ad oggi, e nel contempo un omaggio al grande Maestro Federico Fellini che ha inserito alcuni caratteristici personaggi cittadini, nei suoi capolavori cinematografici.
Murales pensati, fortemente voluti e realizzati, fin dai primi anni ’80, dal Comitato delle prime Feste de’ Borg, riunitosi successivamente in ‘Società’.
Una tradizione che si rinnova anche oggi, nei dipinti sulle mura delle abitazioni dei borghigiani, che ‘prestando’ le loro case all’arte, contribuiscono ad arricchire un patrimonio, nell’antico borgo di pescatori, fatto di storia e storie, di persone e personaggi, di scorci e ritmi di una vita passata, ma vivida nei ricordi degli abitanti vecchi ed ‘adottati’. Una vera testimonianza d’affetto, appartenenza ed inclusione per l’intera città. «Infatti fu in una Festa degli anni Ottanta che si pensò di introdurre un cambiamento: invece di realizzare la consueta mostra fotografica, al pittore Mauro Dallonda, (abituale collaboratore della festa) fu affidato il compito di dipingere sui muri del Borgo i personaggi più rappresentativi. L’intento era quello di offrire uno spaccato della realtà del quartiere. Nacquero i primi murales, la cui tradizione partì in quell’occasione.
E furono dedicati alla quotidianità, all’anima del Borgo, a ‘soggetti umani’: fiaccheristi, pescatori e marinai, lavandaie, anarchici, rivoluzionari e partigiani, artisti e suonatori ambulanti».